Tutela dei dati e sviluppo tecnologico: il bilanciamento necessario. Di @Vitalba su #LaVoce
L’innovazione tecnologica richiede sempre più dati. Un’esigenza che va contemperata con quella della tutela dei diritti personali, in un’opera di bilanciamento che chiama in causa tutti: autorità di regolazione, grandi società e cittadini comuni
@informapirata
Che l’innovazione richieda sempre più dati è indimostrato; la fame di dati ottenuti senza pagare è invece il modello di business di big tech. Una vera innovazione sarebbe invece avere molti più dati sul modello di business e sulle pratiche poco etiche di big tech per poterle controllare.
@Vitalba @privacyprideNon solo: l’innovazione tecnologica deve restare un mezzo, non diventare un fine.
La composizione fra innovazione tecnologica e diritti umani (come è il diritto alla protezione dei dati personali) è dunque banale: l’innovazione si può espandere liberamente fino a quando non lede tali diritti.
Se poi, come pare fare @Vitalba in questo pezzo, si chiama “innovazione tecnologica” il profitto privato di alcune imprese, è utile ricordare che tale profitto non è un diritto sancito dalla nostra Costituzione che anzi è chiarissima in proposito:
L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.Dunque, in Italia, la questione è semplice e cristallina.
La questione piuttosto è se questa penisola sia ancora Italia¹ o sia divenuta una colonia statunitense.
¹ secondo la definizione ufficiale: https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione/principi-fondamentali/articolo-1
@Shamar
Colonia statunitense inconsapevole.
@Vitalba @informapirata @privacypride
